Panoramica del trattamento ICSI
L’ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) supporta il processo di fecondazione extracorporea. Con un capillare di vetro sottile viene trasferito un solo spermatozoo all’interno dell’ovocito. In questo modo ha luogo una fecondazione anche se la qualità del liquido seminale è ridotta. Un trattamento ICSI, fatta eccezione per l’iniezione dello spermatozoo (tecnica ICSI), si struttura come la terapia FIVET.
Indicazioni ICSI
- Parametri di spermiogramma molti limitati, es.
- numero di spermatozoi: inferiore a 10 milioni
- motilità progressiva degli spermatozoi: inferiore al 15% (WHO)
- morfologia degli spermatozoi: forme normali inferiori al 15% (WHO)
- fecondazione assente o molto limitata in un ciclo FIVET convenzionale
- fecondazione con spermi di testicoli e epididimo (TESA/MESA) in caso di azoospermia
- fecondazione con spermi crioconservati
- fecondazione in presenza di eiaculazione retrograda
- Diagnosi Genetica Preimpianto (DGP)
Esposizione degli ovociti
A differenza della convenzionale FIVET, le cellule con membrana vanno rimosse da tutte le cellule per poter eseguire la procedura di iniezione. Solo dopo la loro rimozione è possibile valutare il grado di maturazione del rispettivo ovocito. La rimozione delle cellule del cumulo avviene con l’enzima ialuronidasi. Solo gli ovociti nello stadio di metafase II sono capaci di fecondare e vengono impiegati per l’ICSI.
Preparazione dei vassoi di reazione per l’ICSI
Nelle microgocce del liquido di coltura cellulare protetto da uno strato di olio vengono preparati ovociti e spermatozoi per la procedura. Gli spermatozoi vengono inseriti in una goccia di liquido in PVP (polivinilpirrolidone) con una pipetta. La viscosità del PVP rallenta la motilità degli spermatozoi, che possono essere facilmente tirati su con la pipetta.